Turismo
Imprenditoriale
Serres
6 Giugno 2003
Presentazione
Sono onorato di presenziare a questo importante
incontro, in un luogo ricchissimo di storia
nonché culla di quella civiltà che ha segnato indelebilmente il
destino di ognuno di noi.
Ringrazio sin da ora gli organizzatori della Seconda Conferenza per lo Sviluppo ed in particolare
il Direttore Generale del EC-BIC (CEI), Nicola Karanassios ed il Prefetto,
Signor Kostantinos Papapanagiotou.
Oggi sono qui, insieme a voi, in una duplice veste:
quella di imprenditore turistico, e quella di presidente della
Commissione regionale per l’emersione
Organismo politico in seno alla Regione
E sebbene ci sia una stretta correlazione
tra turismo e sommerso, rimanderemo a domani le analisi su una piaga che
investe pienamente anche la Grecia.
Turismo imprenditoriale
Parlare oggi di turismo imprenditoriale
impone una considerazione propedeutica, ancorché critica, su ciò
che caratterizza uno dei comparti produttivi per eccellenza, ma che oggi soffre
maggiormente periodi di crisi profonde.
E in un un’area come quella
mediterranea, che è favorevole per vocazione, il turismo dovrebbe
rappresentare invece il volano naturale dello sviluppo.
Un vero e proprio dilemma costituito da interrogativi ai
quali noi per primi dobbiamo dare delle risposte.
Quale futuro dopo l’11
settembre
Così come altrettanto vere sono le ragioni
primarie che insidiano il comparto turistico, il quale
da sempre si rivela il termometro dell’economia mondiale:
è ancora vivo nelle nostre menti il ricordo
Così come non sono sopite le paure e le
tensioni internazionali legate al terrorismo;
la recente guerra in Irak e la sua lunga fase
preparatoria ha messo in stallo gli equilibri economici mondiali;
gli interminabili scontri in medio-oriente, lambiscono
ormai da anni le nostre coste.
La bolla speculativa della new economy si è sgonfiata
repentinamente con conseguenze catastrofiche per migliaia di piccoli
risparmiatori.
A ciò si aggiungano gli effetti nefasti di una
economia mondiale non più al traino di quella
È oltremodo significativo l’avvento dell’Euro
che, se da una parte favorisce lo scambio di beni e servizi in ambito europeo,
dall’altro ha drasticamente ridotto il potere d’acquisto, soprattutto nel
Mezzogiorno d’Italia, dove alla politica dei consumi non è stata
egualmente applicata una sana e corretta politica dei prezzi.
I segnali di incertezza sono quindi tangibili sotto
ogni profilo, ed il primo settore a subirne gli
effetti è da sempre quello turistico.
Non ultimo la “minaccia” epidemica della Sars, un’incognita
che ha messo a dura prova il mercato turistico mondiale, orientale e
nordamericano in particolare, e che a breve, come dicono gli esperti,
spetterà a noi europei fare i conti con il male “invisibile”.
Se da un lato lo scenario
illustrato è sconfortante, dall’altro, converrete, si mostra
estremamente realistico.
Ma essere imprenditore
Significa anzitutto farsi
carico delle responsabilità che spesso il mercato impone. In epoca di globalizzazione significa dotarsi di nuovi strumenti e
nuovi mezzi per affrontare le emergenze.
La diversificazione dell’Offerta turistica è
oggi necessaria per adeguarsi ad una Domanda sempre più esigente,
critica, ma qualificata.
L’adozione di politiche dell’accoglienza e lo sviluppo
di sistemi turistici locali debbono essere l’avamposto di un
tourist-sistem competitivo e qualitativo.
La condizione calabrese
La
Fattore che ha spesso generato una immagine della Calabria distorta, a scapito di tanti bravi
imprenditori, ma che ha prodotto nel tempo danni che hanno ingessato la
micro-economia turistica.
Oggi la regione si posiziona al quindicesimo posto in
Italia per presenze turistiche ed è al quinto
posto fra le regioni del Mezzogiorno.
La quota di mercato della
domanda turistica tende a crescere nel tempo anche se nel 2000 il peso delle
presenze italiane e straniere è sensibilmente calato rispetto al
1999.
Per quanto riguarda il 2001, se nel primo semestre
è stato registrato un lieve miglioramento in termini di crescita, nella
generalità, e comunque su scala mondiale il dato preminente è
negativo, ma stazionario, essendo legato, così come il dato del 2002,
alla crisi congiunturale generata dalla moltitudine dei fattori prima citati.
A tal proposito l’OMT
(Organizzazione Mondiale del Turismo), ha corretto le stime relative alla
valutazione degli arrivi internazionali per l’anno 2001. La situazione prevista
è appunto statica, rispetto al +4% valutato prima dell’11 settembre.
L’allargamento UE: un peso o un’opportunità?
Dal 1° Maggio del 2004, l’Unione Europea darà il benvenuto ai nuovi partner, divenendo così un club
di 25 membri.
Si tratta di evento storico che più di ogni
altro influenzerà la vita politica, economica, civile ed
istituzionale dei paesi membri degli anni a venire.
L’ingresso in blocco di dieci nuovi stati
membri, in gran parte provenienti dal blocco orientale, costituisce una immane
sfida economica, politica e sociale.
La scelta dell’allargamento cambierà le
priorità d’intervento economico dell’Unione.
Ingenti risorse finanziarie saranno
dirottate dalle attuali destinazioni, alle economie dei paesi new entry.
Soprattutto assisteremo al drenaggio di
ingenti risorse dalle aree deboli, dichiarate obiettivo 1, a vantaggio di altre
regioni svantaggiate, oggi extraeuropee.
Il Mezzogiorno d’Europa e la
Ed ecco che tornando alla considerazione
iniziale, è necessario uno sforzo comune che dia slancio e credito
all’azione imprenditoriale.
E’ proprio di oggi la notizia di un
convegno organizzato dai giovani industriali a Genova: Il titolo
Be’, con tutto il rispetto
per i giovani industriali italiani, il Mediterraneo non lo scopriamo oggi.
Però l’italia può fare molto alla guida
Il bacino
Il partenariato può rivelarsi uno strumento
efficace che avvierebbe propositi di crescita vera tra paesi che hanno radici
comuni.
Basti pensare alla pregevole iniziativa comunitaria chiamata “Archi-Med”, che assegna all’Italia e alla Grecia
il progetto “I Porti di Ulisse”, un programma di valorizzazione di alcuni porti
marittimi dove è possibile immergersi nella cultura mediterranea
seguendo la via intrapresa dal mitico eroe omerico che, partendo da Itaca,
vagò intrepido per il Mare Nostrum.
Meritoria è l’azione della Regione
L’idea di fondo è questa: 12 porti,
di cui se greci e sei porti italiani, scelti a seconda delle peculiarità
storiche e paesaggistiche, divengono centri di accoglienza da cui è
possibile coniugare storia, cultura, turismo, tradizione, etnogastronomia. Il navigatore approdato in uno dei 12 porti trova un
confortevole info-punto (Infokiosk) che fornisce materiale informativo
(depliant, brochure, cartine nautiche, cd, poster, gadget), notizie
meteorologiche e sulla sicurezza in mare, guide turistiche sulla
località, sui possibili itinerari, sull’enogastronomia
Alla luce di queste poche
righe, in conclusione, desidero sottoporre alla vostra attenzione alcune
proposte che ritengo utili per lo sviluppo e la crescita
Proposte
1.
Una
diversa fiscalità per le imprese nelle aree depresse
2.
Una
diversa politica
3.
Esprimere
le linee di una politica unitaria per il turismo
4.
Avviare
una politica di partenariato con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
5.
Sostegno
a progetti analoghi
ai “Porti di Ulisse”.
6.
Offrire
un sistema di forte rappresentatività capace di incidere nella
elaborazione delle politiche comunitarie, nazionali e regionali per il settore
7.
Specializzare
gli interventi in ambito locale attraverso la costituzione di una rete
associativa
8.
Valorizzare
l’immagine
9.
Investire
nel Terziario avanzato (Agricoltura, Artigianato, Turismo).
10.
Allargamento
del periodo di fruibilità
11.
L’istituzione
di Centri di Formazione permanente in grado di elevare al massimo il trend qualitativo degli addetti ai servizi.
Dott. Domenico Barile